Con l’allargarsi dell’epidemia del Coronavirus le prospettive e i punti di vista individuali sono inevitabilmente cambiati modificando percezioni prima date per scontate, come la socialità e i rapporti interpersonali. Questo cambiamento si è anche riflesso nella percezione di chi fa dell’espressione artistica il proprio mestiere, portando a dare un significato diverso alle proprie opere in corso di sviluppo.
Abbiamo avuto modo di parlare di questo con Fabio Imperiale, un giovane artista romano con un approccio completamente originale nei confronti della propria produzione pittorica.
Fabio ci ha raccontato la sua storia artistica, iniziata dal desiderio di esprimersi già da quando era bambino e diventata necessità dopo gli anni della scuola. Dopo quasi un decennio di ricerca in cui doversi dividere tra il lavoro nel proprio studio e gli impegni come grafico che gli permettevano di vivere, finalmente la conferma che cercava. Un apprezzamento meritato e un successo di pubblico dopo la sua prima esposizione personale lo convincono a dedicarsi interamente alla sua arte e approfondire il campo della sua ricerca, portandolo con costanza fino alla sua produzione attuale. Una strada questa che ha come punto d’arrivo l’originalità impressa nelle sue opere più recenti.
La cosa che colpisce di più ad una prima occhiata dei suoi lavori è la ricerca dei materiali che compongono le sue tele, i quali meritano certamente un approfondimento più dettagliato.
Fabio per le sue opere usa la normale tela, ma anche carta antica e lettere provenienti dal passato, cartoline e buste rinvenute dai rigattieri. Il collage di questa carta storica fornisce uno spazio espressivo in cui tutto riesce a fondersi, la storia personale e la vita che c’è sulle lettere, il tratto di pennello e la macchia di una vecchia immagine sbiadita. Il confluire delle storie, delle esperienze e dell’arte di Fabio sull’opera finale crea la magia che riesce ad accattivarsi l’attenzione del pubblico.
Come lui stesso conferma, l’interesse si focalizza in questo movimento di pluralità e sintesi, concetti che dialogano e danno forza al risultato visivo finale, unificazione di momenti storici diversi col presente.
Il soggetto più frequentato in questi dipinti sono figure femminili che per lo più si celano alla vista dell’osservatore. In queste figure l’autore dice di vedere in parte un riflesso di se stesso e forse l’icona di una ricerca mai finita, un suo sentire. Inoltre i corpi femminili permettono allo spettatore di immergersi in interpretazioni personali, immaginare storie e dare delle dimensioni private alle figure celate.
Fabio Imperiale è anche il promotore di un’iniziativa molto particolare che ha attratto la nostra attenzione: da qualche mese soddisfa la domanda del suo pubblico inviando una scatola di cartone direttamente a domicilio all’interno della quale il richiedente potrà trovare una sua opera e quello che lui chiama “catalogo”, ovvero un interessante escursus della propria vita artistica correlato dalle foto delle sue opere più importanti. Fabio ci conferma che questa idea gli era venuta già alla fine dello scorso anno (2019), in una sorta di ricerca di maggiore contatto con il pubblico delle sue esposizioni. Noi ci abbiamo anche visto la continuazione del viaggio di quella carta antica, ora diventata tutt’uno con l’arte e la storia di Fabio, verso nuove destinazioni, compiendo quel destino per cui sembra essere stata creata, ovvero quello di fare esperienza del mondo.
In questi giorni queste scatole di cartone dal contenuto così prezioso assumono un significato del tutto diverso e raggiungono individui e famiglie che sono costretti alla quarantena nelle loro case. La spedizione diventa così anche una piacevole sorpresa e un contatto con quel mondo esterno che hanno dovuto lasciare fuori dalla porta.
Fabio ci racconta che chi ha ricevuto il pacco ordinato, ha raccontato dell’emozione di poter aprire qualcosa di bello e piacevole in questo momento difficile, come il poter scartare un regalo inaspettato da un amico o un pensiero da una persona cara. E dietro a queste emozioni si nasconde il successo di questa nuova iniziativa e il rinnovato senso degli invii dell’artista durante la quarantena: l’incontro a distanza tra le persone e l’arte che crea una rete emotiva contro le restrizioni imposte dalla malattia.
Lasciamo Fabio con la speranza di poterlo incontrare nel suo studio quando la quarantena sarà finita, sicuri che il suo percorso di ricerca gli fornirà spunti per nuove idee e sperimentazioni originali.
@Fabio_Imperiale www.fabioimperiale.eu
A presto dall’arte italiana
Andrea Leghissa