La Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, situata all’ingresso del Borgo dei Vergini, a pochi passi dal centro antico di Napoli, è dedicata al primo vescovo della città ed è stata ricostruita nel diciottesimo secolo, dopo i ripetuti e ingenti danni provocati dalle numerose alluvioni che hanno interessato la zona nel corso dei secoli.
Nell’ultimo anno il complesso religioso ha visto la nascita e la realizzazione, a porte chiuse, della suddetta Pietà di Jago: scultura in marmo a grandezza naturale che rappresenta non una semplice riproposizione del celebre episodio biblico, quanto piuttosto una rielaborazione in chiave moderna di un momento di raccoglimento e di dolore, in cui l’umanità si è identificata per secoli. Al termine della sua realizzazione, l’opera è stata esposta nella Chiesa degli Artisti e a Palazzo Bonaparte a Roma, riscuotendo grande successo.
Ora, grazie a una convenzione firmata con il Fondo Edifici Culto (FEC), ritorna nel luogo dove è stata concepita, per arricchire la collezione del nuovo museo, che vedrà anche la presenza di un gruppo scultoreo inedito, raffigurante Aiace e Cassandra, e l’alternarsi continuo di opere che animeranno l’allestimento interno.
All’ingresso della chiesa sarà inoltre allestito un infopoint turistico, fruibile 7 giorni su 7, che collegherà tutte le realtà già presenti sul territorio, rappresentando il punto di partenza per la costruzione di un percorso
turistico fatto di arte, bellezza, cultura e accoglienza. Difatti, come afferma anche lo stesso Jago: “Sant’Aspreno riapre al pubblico, restituita, messa al mondo come un figlio, ancora una volta per accogliere. Dietro i luoghi e i loro contenuti c’è sempre l’umanità di chi ha immaginato, quella di chi ha costruito, l’umanità di chi ha abitato e abbandonato, l’umanità di chi ha recuperato e quella di chi verrà”.
Partendo da questi presupposti di recupero e di messa a valore di un’eredità da tramandare, questo nuovo polo museale si pone oggi come protagonista di due progetti, le cui informazioni dettagliate si trovano nella
cartella stampa (link in calce), che stanno contribuendo a dare forma ai sogni dei giovani del Rione Sanità: Il progetto “Luce al Rione Sanità” e il progetto “Tornaccantà”.
Il progetto “Luce al Rione Sanità” è realizzato dalla Cooperativa La Paranza con il sostegno di Fondazione CON IL SUD e Fondazione di Comunità San Gennaro insieme a Intesa Sanpaolo. È un’iniziativa di formazione e d’inclusione sociale per giovani del quartiere attraverso l’arte e la valorizzazione del patrimonio storicoartistico del quartiere. Un progetto che interviene su importanti asset strutturali del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), tra cui: il contrasto alle disuguaglianze, l’inserimento lavorativo di giovani in situazione di fragilità, la rigenerazione urbana in contesti marginalizzati, la valorizzazione del contributo del Terzo Settore alla società e allo sviluppo del Mezzogiorno. L’iniziativa si inserisce nel solco di quanto la Fondazione di Comunità San Gennaro e la Cooperativa La Paranza realizzano da anni nel Rione Sanità, attraverso importanti progetti di formazione che prevedono il recupero e la valorizzazione delle risorse del territorio, come l’apertura al pubblico delle Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso.
Il progetto “Tornaccantà” è invece realizzato dalla Fondazione di Comunità San Gennaro in partnership con Nuovo Teatro Sanità (NTS), la Cooperativa sociale Sanita’rt, il Consorzio sociale Coop4Art, la Cooperativa sociale La Paranza, l’Impresa sociale Kalòs, e sostenuto da Intesa Sanpaolo attraverso il Programma Formula in collaborazione con Fondazione CESVI. Un’iniziativa che propone di coinvolgere e restituire dignità agli spazi, alle risorse e ai talenti presenti nel Rione Sanità dando casa alla canzone napoletana.
L’investimento fatto, con l’apertura della Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi e del nuovo museo, è ancora una volta sul capitale umano, definito la vera ricchezza di ogni territorio. Un modo per riqualificare beni artistici in stato di abbandono e formare, contemporaneamente, giovani del territorio affinché possano trovare nuove opportunità occupazionali legate al mondo dell’arte e del turismo diventando manager dello spazio, generando futuro per la comunità e per se stessi.
Don Antonio Loffredo, rettore della Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi, afferma infatti che “la scultura, la pittura, la musica, il teatro, sono per noi del Rione Sanità un nutrimento indispensabile per la crescita del capitale umano. L’arte deve diventare sempre più ciò che è: via della folgorazione, via carnale che parla ai sensi e al cuore dell’uomo e al contempo fattore di produzione indispensabile per un futuro sviluppo economico di un territorio. È fondamentale una pianificazione dal basso, che umanizza l’arte facendola diventare di tutti. Un Grazie particolare al Fondo Edifici di Culto. La compagnia e la lungimiranza del Prefetto Fabrizio Gallo e dei suoi collaboratori aiutano non poco la Comunità del martoriato Rione Sanità a resistere nel suo faticoso e sicuro cammino”.
Attraverso lo strumento dell’Art Bonus, tutti potranno partecipare alla tutela e alla valorizzazione della Chiesa di S. Aspreno ai crociferi con un’erogazione liberale per interventi a favore della cultura e dello spettacolo e godere temporaneamente di un regime fiscale agevolato pari al 65% delle erogazioni effettuate.
JAGO è un artista italiano che opera nel campo della scultura. Nasce a Frosinone (Italia) nel 1987, dove ha frequentato il liceo artistico e poi l’Accademia di Belle Arti (lasciata nel 2010).
Ha laboratori in varie parti del mondo, ma negli ultimi anni ha vissuto soprattutto tra New York, Napoli, Roma e Anagni.
Preferisce i libri di digital marketing e di crescita personale ai giornali d’arte.
Il 6 luglio 2022 gli è stato conferito il titolo di “Accademico d’Onore” dall’Accademia di Belle Arti di Frosinone.
JAGO crede che “per scolpire qualcosa bisogna prima romperla”.
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